Le obbligazioni sono titoli rappresentativi di una parte di debito di un emittente, sia esso ente pubblico, Stato sovrano, ente sovranazionale, società quotata o ente di altra natura giuridica. Emesse allo scopo di reperire risorse finanziarie, in assenza di eventi straordinari a scadenza prevedono in genere la restituzione del valore nominale dell’obbligazione. L'investitore ha comunque la possibilità, se le obbligazioni sono quotate, di liquidare il proprio investimento sul mercato secondario prima della scadenza. In cambio del prestito, il detentore delle obbligazioni riceve una remunerazione periodica data dalle cedole. In base ai parametri fissati in fase di collocamento, le obbligazioni possono riconoscere cedole con un tasso di interesse fisso o variabile. Alcune tipologie di obbligazioni non prevedono il pagamento di interessi sotto forma di cedole e la remunerazione per l’investitore è data dalla differenza tra il prezzo di acquisto e l’importo che viene restituito alla scadenza. Il rendimento per l’investitore è funzione di diverse variabili: da un lato dei tassi di rendimento offerti, dall’altro del prezzo di acquisto e vendita dell’obbligazione. Un ulteriore elemento che incide sul ritorno dei titoli obbligazionari è il merito creditizio dell'emittente, con il grado di solvibilità misurato con il rating attribuito dalle agenzie specializzate. A un’elevata affidabilità corrisponde un rating più elevato e quindi minore sarà il tasso di interesse richiesto dal mercato per finanziare l’emittente. Il mancato rimborso dei prestiti obbligazionari, con conseguente perdita per l’investitore, si traduce in un default dell’emittente. In caso di obbligazioni in valuta, ossia denominate in una divisa diversa da quella domestica, il rendimento per l’investitore è influenzato anche dalle oscillazioni del tasso di cambio tra la propria valuta e quella in cui risulta denominata l’obbligazione.
Le scale dei rating di S&P, Moody’s e Fitch
Una possibile valutazione del rischio di default dell’emittente è stimata dalle agenzie di rating. Esse valutano l’affidabilità e il merito creditizio sia nel breve che nel lungo termine, assegnando in base ai risultati delle loro analisi un voto. La valutazione fa riferimento a una scala di valori che va dalla A alla D, che indica lo stato di Default. In base al giudizio assegnato dall’agenzia di rating, gli emittenti vengono suddivisi in due macro-categorie: Investment Grade e Non Investment Grade. Più elevata è la qualità del merito creditizio assegnata dalla agenzie di rating, minore è il rendimento dell’obbligazione rispetto a uno strumento obbligazionario di pari durata e caratteristiche ma minor merito creditizio. Di seguito proponiamo una tabella riepilogativa della scala di giudizio delle tre principali agenzie di rating:
Per approfondimenti sui termini è possibile consultare l’apposito GLOSSARIO